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Pronti, buongiorno Signò. Certo che vi ho conosciuto, è uscito il vostro nome da dentro allo smartphone. Alfredo? Uhm…. No, ancora non l’ho visto, forse è uscito mentre pulivo le scale. Si, ieri sera ho visto la luce accesa fino a tardi, le dieci, forse le undici, non lo so, Signò. Lo sapete che la sera prendo la pillola per dormire e spesso mi addormo davanti la televisione. Ma che dite Signò, quella è una malalingua.
Non vi date pensiero Signò, quello Alfredo è studioso assai. È certo che lo sapete, lo so anch’io. State serena Signò, statevene in campagna che qua l’aria nunn è bona. Non v’incaricate, se vedo qualcosa storta vi chiamo subito. Arrivederci Signò.
Ma dico io, ti sembra possibile, quello che mi stai facendo fare. Meno male che mamma tua non mi ha chiesto di giurare, altrimenti pure spergiura mi facevi diventare. Ma che ti sei messo in testa vorrei sapere. Tu facevi lo studente medico e m’ho hai deciso che vuoi fare l’artista. Tu secondo me non stai buono. A te il troppo studiare ti ha fatto uscire fuori dalle cervella.
Ma che devo capire quando la sera ti vedo che esci che sembri una sciantosa. Un vestito di scena? E perché non te lo metti a teatro, come fanno tutti.
Io ci sono stata a teatro che credi e mai, mai, ho visto un attore che veniva già vestito da casa, come fanno quelli ecologici o come Nunzio che esce alle cinque di mattina per andare all’Alfa sud. Quello si che non tiene tempo per cambiarsi in fabbrica e parte già vestito. Ma tu tutto truccato, la parrucca e quelle scarpe che qualche giorno ti spacchi la testa sui vasoli dell’androne. No, non lo so che sono queste darche quinn e manco lo voglio sapere. Vestito così sei molto ricercato e speriamo che qualche giorno di questo non ti viene a cercare la polizia. Io poi, a tua madre che gli dico. Signora, quelli si sono sbagliati, Alfredo è un artista, mica ricchione.
Ma poi, volesse capì, ma fai solo parte da femmina, nu’ bello uaglione comm’a te, la parte da uomo non te la danno mai. Ha ragione tua madre, tu non me la conti giusta. È Rosa, chella bella figliola, pecchè non viene più. Alfrè io penso che le femmine non ti piacciono più. Sali su certi macchinoni che ti aspettano fuori dal palazzo.
Ancora co ste darche quinn. Ma senti a me che ti voglio bene. Non è meglio che prima di laurei e poi ti metti a fare l’artista medico? Però no vestito così, che i malati si appaurano e vanno da un altro dottore.

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