In questo spazio, pubblico note, brevi racconti, pensieri e quant'altro mi fa piacere condividere con chi mi segue sul sito o vi arriva casualmente.
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Pronti, buongiorno Signò. Certo che vi ho conosciuto, è uscito il vostro nome da dentro allo smartphone. Alfredo? Uhm…. No, ancora non l’ho visto, forse è uscito mentre pulivo le scale. Si, ieri sera ho visto la luce accesa fino a tardi, le dieci, forse le undici, non lo so, Signò. Lo sapete che la sera prendo la pillola per dormire e spesso mi addormo davanti la televisione. Ma che dite Signò, quella è una malalingua.
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Nel Paese di Su e Giù viveva una Fata che ora non c’è più.
Al ricco e al poverello la Fata faceva una magia purché si aiutassero a vivere in armonia.
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Daniele aveva un negozio di gioielliere.
A scuola era stato per imparare come l’oro si doveva lavorare.
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Quando il maestro arrivava a scuola sempre solo si ritrovava.
Decise di andare dal Sindaco e si lamentava che gli alunni nessuno li accompagnava.
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Quando la terra completa parte del suo giro di rotazione intorno al sole, dove prima c’era la notte, il sorgere della luce segna un nuovo avvio.
Come tanti piccoli ingranaggi di un moto senza senso e direzione, tanti corpi riprendono a muoversi.
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Castore e Polluce erano nati nello stesso giorno, la stessa ora, identico minuto, ma in luoghi opposti dell’emisfero terrestre. Le loro vite seguivano parallelamente solo lo scorrere del tempo.
Castore era nato in una famiglia di classe povera e dovette in breve tempo imparare a sopravvivere.
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Tutte le membra rincasano: è tardi.
Devono ristorarsi dalla fatica, rinfrancarsi dall’usura, acquietarsi dalla lotta.
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Erano due settimane che non sentiva Monica, l’aveva rimossa dai pensieri, e in procinto di archiviarla nella memoria. Era stato un idillio fuggevole, si erano piaciuti e s’erano presi, così, quasi senza convinzione. Erano troppo diversi per avere qualche speranza che, terminata l’infatuazione dei sensi, potessero continuare il loro rapporto in una qualche direzione futura.
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Devo fare l’esercizio. Devo! Fare!! L’esercizio!!!.
Ho la testa fuori asse, ruota invece di girare. La testa non deve ruotare, deve girare, altrimenti macina pensieri, emozioni e speranze senza distinguere la differenza dell’uno dall’altra. Se, invece, la testa gira, il magnetismo che emana attrae a sé solo il nesso di casualità maggiormente pertinente a pensieri, emozioni e speranze.
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